Quando ancora doveva scoppiare il caso del business game, Mercedes-Benz pare facesse già le prove generali, ma con gli utenti. Scherzi a parte, è uscita oggi la case history di Formula Tweet, un progetto del Gruppo Roncaglia, l’agenzia digital uscente di Mercedes-Benz. Occhio, uscente non significa che è già uscita: sono in gara con altre, nel famigerato business game. Chissà chi taglierà il traguardo.
Credits:
Arturo Vittorioso, Creative Director
Arnaldo Funaro, Creative Director
Carla Leveratto, Creative Director
Elisa Caracciolo, Copywriter Supervisor
Simone Rossini, Art Director
Gianluca Di Bacco, Art Director
Francesco Necco, Web designer
Elisa Lucaccini, Video maker
Serena Giovinazzo, Social Media Manager
Chiara Silvestri, Social Media Manager
Aureliano Verità, Social Media Manager
Valentina Vinci, Social Media Manager
Simone Tricarico, Web developer
Andrea Camusi, Web developer
Gianluca Ugolin, Web developer
Lorenzo Lorato, Client Service Director
Fabio Belfiori, Account Supervisor
Paola Langella, Account senior
Lo “storytelling” poteva e potrebbe essere diverso…
Sono nata nel 1977, esattamente l’anno in cui è finito Carosello, quindi tutti i caroselli che ho visto li ho visti dopo. Me li ha raccontati e recitati mia madre, li ho visti quando venivano riproposti sulla Rai e alla fine li ho rivisti su YouTube. Erano film fatti talmente bene che avevano, e hanno tuttora, il potere di coinvolgere il pubblico.
È normale quindi che dall’esperimento di Carosello Reloaded i nostalgici e gli affezionati si aspettassero lo stesso coinvolgimento. In mente probabilmente avevamo storie originali, divertenti, che parlassero del marchio di turno in modo leggero. Sicuramente quello che nessuno si aspettava erano pochi minuti di normalissimi spot pubblicitari solo un po’ più lunghi del solito.
Insomma, che cosa volevamo? Attori famosi che recitano in “scenette” per pubblicizzare un prodotto, per restare fedeli alla formula degli anni ’60 e ’70? Ma non sarebbe stato un ridicolo anacronismo? Inoltre siamo così assuefatti all’uso smodato e indiscriminato del testimonial che forse non avremmo nemmeno colto la differenza con i normali spot pubblicitari. E in più ci sarebbe sembrato molto fastidioso, oltre che ridicolo. Così, tra le varie critiche, l’esperimento Carosello Reloaded in tv è finito, o meglio, io non l’ho più visto.
Almeno fino a pochi giorni fa, al cinema, nell’interminabile mezz’ora di trailer e pubblicità prima dell’inizio del film. La formula è identica a quella della tv solo che gli spot sono intervallati da una miniserie dal titolo “Genitori, istruzioni per l’uso”. Si tratta di brevissimi episodi fini a se stessi che non pubblicizzano nulla, ma propongono solo gag, scene di vita tra genitori e figli in chiave ironica. Carini, ma mi sono chiesta “Perché?! Che senso ha quest’operazione? Sono così divertenti da condividerli in rete?…” Lo stile è simile a quello delle sitcom televisive, in forma molto abbreviata. Ma funziona? E soprattutto a che porta? Per chi e per cosa dovrebbe funzionare?
Sono le stesse domande che mi sono posta negli ultimi 3 anni, ogni volta che io stessa ho dovuto scrivere gli episodi delle webserie a cui lavoravo. Magari fanno sorridere, ma funzioneranno? Le webserie “normali” che piacciono, piacciono perché fanno ridere, perché ci si identifica, perché hanno quel guizzo di genialità, come l’ormai celebre Lost in Google dei The JackaL.
Fare webserie per i brand è ancora più difficile, per il senso di fastidio e di presa in giro che può provare il pubblico da un lato, e dall’altro perché il brand tende a essere troppo “invadente”, leggi “Ma il marchio si vede bene?! Quante volte verrà nominato?” e così via. Tuttavia la webserie, se scritta e giocata bene, potrebbe essere la strada giusta per l’evoluzione del buon vecchio Carosello. Qualcuno in rete ha usato il termine “Caroselling”, in modo dispregiativo, riferendosi all’esperimento di Carosello Reloaded. Io invece lo prendo in prestito perché lo trovo molto più simpatico di “storytelling” di cui tutti oggi si riempiono troppo la bocca.
Una delle mie prime esperienze nella scrittura di webserie fu per la distribuzione automatica Lavazza, giusto per citare un marchio storicamente legato al Carosello. I tipici esemplari della fauna da ufficio interagivano tra loro, creando situazioni divertenti. Il brand è sullo sfondo, l’azione è concentrata sui personaggi e sulla situazione:
Ma la vera svolta nel “Caroselling” l’ho vista negli ultimi giorni con il lavoro che hanno fatto sempre i JackaL per il brand di abbigliamento Alcott. Quelli che seguono sono due video divertenti, il brand è perfettamente integrato nella storia (è ovvio che sia lì) e partecipa senza eccedere. Ma soprattutto non li condividereste sui vostri canali social volentieri, senza pensare che si tratta della “vile pubblicità”?
Cari colleghi, saper scrivere è una gran bella cosa e sono estremamente apprezzabili tutti i blog e gli articoli che ogni giorno inondano le nostre bacheche con tutti i preziosissimi trucchi per imparare a farlo efficacemente, per convincere, per convertire e tutte quelle belle cose lì.
Tuttavia esistono altri argomenti fondamentali che il copywriter deve assolutamente sapere, possibilmente PRIMA di aprire la partita iva e farsi derubare dallo Stato, che si riassumono i questi 5 corsi di vitale importanza. Vediamoli insieme:
1. COME FARSI PAGARE DAI CLIENTI
Questo è il corso base propedeutico agli altri quattro corsi “pro”:
1/A. COME FARSI PAGARE DAI CLIENTI E PORTARSI DAVVERO I SOLDI A CASA
1/B. COME FARSI PAGARE DAI CLIENTI SENZA USARE LA FORZA
1/C. COME FARSI PAGARE DAI CLIENTI CON LA FORZA
1/D. COME FARSI PAGARE DAI CLIENTI SENZA MOTIVO (corso avanzato)
2. COME FARE IN MODO CHE L’AGENZIA RISPONDA ALLA VOSTRA AUTOCANDIDATURA
Alla fine del corso avrete un gadget in omaggio a scelta tra quelli sottoelencati, da allegare all’email, lettera cartacea, piccione o qualsiasi altro mezzo abbiate usato per entrare in contatto con l’agenzia o il direttore creativo di vostro interesse:
– manuale “Il Galateo questo sconosciuto”;
– mazzetta;
– foto di donna nuda (anche se non siete voi va bene lo stesso) cliccabile sul vostro profilo Linkedin;
– mina antiuomo.
3. COME FARSI PAGARE DALL’AGENZIA
Per freelance. Vedi corso 1.
4. COME TROVARE CLIENTI PAGANTI
Corso “Pro”. Prerequisito per l’ammissione: aver già frequentato il corso “COME TROVARE CLIENTI”. E aver avuto pessimi riscontri…
A fine corso, l’allievo più meritevole avrà in premio un account vivo munito di portafoglio clienti (paganti). Il corsista dovrà comunque provvedere al mantenimento dell’account, averne cura, fornirgli una cuccia e portarlo fuori ogni giorno.
5. Il quinto corso non c’è, i primi 4 sono già fondamentali, anzi, anche solo il primo era più che sufficiente, ma il titolo “I 4 corsi che servono davvero a un copywriter” suonava male.
Questo articolo si basa su un dialogo realmente avvenuto tra due copy.
Copy 1: Visto il nuovo spot di Nutella?
Copy 2: Sì, bellissimo film… peccato il finale. L’apparizione del barattolo alla fine non la digerisco.
Copy 1: Immagino che il cliente fosse a conoscenza dell’operazione coca cola…
Copy 2: Eh sì, una scopiazzatura in piena regola. L’avessero fatto prima, con uno spot così bello… Eppure quel barattolo alla fine proprio mi disturba.
Copy 1: Possibile che il ragionamento sia stato “Se ha funzionato per Coca Cola, funzionerà anche per Nutella.”
Copy 2: Sì, ma in definitiva vuoi dargli torto? Gli addetti ai lavori criticheranno l’operazione dicendo che hanno copiato, ma chi si compra la nutella se ne frega. Anzi, avrà finalmente non solo la coca cola, ma anche la nutella col suo nome! Vuoi mettere la soddisfazione?
Finalmente il corso definitivo per diventare Social Media Manager in una sola settimana! Tutti i segreti e i trucchi dei grandi professionisti della rete.
Ovvero: come riconoscere e valutare la qualità dei contenuti in rete.
“Per comprendere appieno il valore dei contenuti sul web, dobbiamo, innanzitutto, conoscere la SEO, Google, la grammatica e le figure retoriche e poi porci due domande: uno con quanta efficacia sia stato esposto il contenuto e due, quanto sia importante e utile per gli utenti tale testo. La prima domanda valuta la forma di un testo, la seconda ne valuta l’importanza. Una volta risposto a queste domande, determinare la grandezza di un contenuto, diventa una questione relativamente semplice.
Se segniamo la perfezione di un articolo sull’asse orizzontale di un grafico e la sua importanza su quello verticale, sarà sufficiente calcolare l’area totale del testo per misurarne la grandezza. Un post di Spinoza.it può avere valori alti in verticale, ma soltanto medi in orizzontale, un articolo dell’Huffington Post avrà, d’altro canto, valori molto alti in orizzontale e in verticale con un’imponente area totale, che, di conseguenza, ne rivela l’autentica grandezza. Esercitatevi in tale metodo di valutazione, crescendo così la vostra capacità di valutare i contenuti del web, aumenterà il vostro godimento e la comprensione degli stessi”.
http://www.youtube.com/watch?v=Mc3xPql1ag0
O me, o vita! domande come queste mi perseguitano:
degli infinti cortei d’infedeli, di città gremite di stolti,
di me stesso sempre a biasimare me stesso, (perché chi più stolto di me, chi di me più infedele?)
di occhi che invano anelano la luce, del significato delle cose, della lotta che sempre si rinnova,
degli infelici risultati di tutto, delle sordide folle ansimanti che vedo attorno a me,
degli anni inutili e vacui degli altri, e di me intrecciato con gli altri,
la domanda, ahimè! così triste, ricorrente – Cosa vi è di buono in tutto questo, o me, o vita?
Risposta:
Che tu sei qui – che la vita esiste, e l’identità.
Che il potente spettacolo continua, e tu puoi contribuirvi con un verso.
Ho deciso che è arrivato il momento di prendere la parola e dire la mia, perché sulla mia bacheca di Facebook ogni giorno c’è qualcuno che parla di me. Da un po’ di tempo sembra che io sia diventato l’argomento preferito di blogger, webwriter e social media gente in generale, che è convinta di conoscermi benissimo. Il web pullula di articoli come “5 consigli per scrivere il post perfetto”, “8 tips & tricks per pubblicare il post perfetto”, “10 cose che non devono mai mancare nel post perfetto”, fino ai 30 plugin senza i quali sarebbero minate le fondamenta stesse della mia esistenza. Uff…
Perché vi accanite così su di me? Che vi ho fatto di male? Ma poi, con tutti questi strumenti… scusate, con tutti questi “tool” che vi danno in pasto ogni giorno, ormai dovreste essere in grado di scrivere solo post perfetti, e invece no. Continuate a perseverare nella sbavatura, nel troppo colore, nel sarcasmo. Ma sbavature, toni, colori e pure il sarcasmo sono quello che rende interessante un testo. Internet è pieno di post imperfetti interessantissimi.
L’altro giorno mi ha scritto Google dicendo che non capisce perché continuate ad adattarvi alle sue regole, quando lui cerca ogni giorno, faticosamente, di fare delle regole per adattarsi al vostro modo di scrivere. È un cane che si morde la coda. Il povero Google è esausto, ha un diavolo per algoritmo, non ne può più di starvi dietro e mi ha pregato di prendere una posizione.
Ragazzi, il post perfetto non esiste. O meglio, io esisto eccome, ma vivo in santa pace nel mio iperuranio di cose perfette. Voi non potete vedere di me nulla se non la mia ombra proiettata sul fondo della caverna. Rassegnatevi e ricominciate a scrivere con la panza. Ma poi ci pensate alla noia? Siete alla continua ricerca di post perfetti, ma sarebbero tutti come la Blue Steel, Le Tigre, Ferrari e naturalmente la Magnum. Tutti uguali!
Ora scusate ma devo scappare, devo passare al bancomat a ritirare i contenuti di valore perché ho appuntamento con la Call to Action Perfetta. E sapete come sono le Call to Action Perfette, se non hai i contenuti di valore col cavolo che si fanno cliccare subito.
Ho appena ricevuto per email un annuncio di lavoro come me ne arrivano tanti. Per comodità del lettore in cerca di impiego ma ancora con poca esperienza, l’ho tradotto in italiano.
Annuncio originale
Articolista – Web writer – Copywriter
Ricerchiamo in tutta Italia un articolista per ampliamento dell’attuale organico.
Il candidato dovrà occuparsi della redazione di contenuti per il web di vario tipo e su vari argomenti, tramite telelavoro.
Si richiedono:
– Diploma di maturità o superiore
– Esperienze lavorative pregresse nel settore (facoltativo)
– Ottima conoscenza della lingua italiana e buona conoscenza della lingua inglese
– Ottime capacità di trattare argomenti di vario genere
– Ottime capacità organizzative e di lavoro in team
– Conoscenza nell’uso delle e-mail, di Skype, di WordPress e in ambito SEO (facoltative)
Si offrono:
– Lavoro tramite telelavoro
– Ambiente di lavoro stimolante ed in continua crescita
– Formazione nel settore a 360′
– Flessibilità degli orari
– Retribuzione per articolo dai 0,50 centesimi ai 5 euro o più, con possibilità di realizzare quanti articoli si vuole.
I candidati sono invitati ad inviare una breve presentazione e ad allegare un curriculum vitae aggiornato.
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Traduzione in italiano:
Articolista – Web writer – Copywriter
Ricerchiamo in tutta Italia un articolista perché nell’attuale organico non c’è nessuno che sappia scrivere in italiano.
Il candidato dovrà occuparsi della redazione di contenuti per il web di vario tipo e su vari argomenti, così a casaccio, tramite telelavoro.
Si richiedono:
– Diploma di maturità o superiore
– Esperienze lavorative pregresse in un settore misterioso (facoltativo, meno ne avete più abbiamo scuse per non pagarvi) – Ottima conoscenza della lingua italiana e buona conoscenza della lingua inglese (o viceversa)
– Ottime capacità di trattare argomenti di vario genere (ma continuiamo a non dirvi quali) – Ottime capacità organizzative e di lavoro in team (organizzatevi come vi pare, basta che ve la sappiate cavare da soli) – Conoscenza nell’uso delle e-mail, di Skype, di WordPress e in ambito SEO (facoltative, meno ne sapete, meno vi paghiamo, come sopra)
Si offrono:
– Lavoro tramite telelavoro (Ssssssì…) – Ambiente di lavoro stimolante ed in continua crescita (ma a voi che vi frega? tanto state a casa vostra) – Formazione nel settore a 360′ (Continuiamo a non sapere quale sia il settore, ma è a 360 gradi)
– Flessibilità degli orari (State all’erta, possiamo contattarvi in qualsiasi momento)
– Retribuzione per articolo dai 0,50 centesimi ai 5 euro o più, con possibilità di realizzare quanti articoli si vuole. (Massì)
I candidati sono invitati ad inviare una breve presentazione e ad allegare un curriculum vitae aggiornato (il meno possibile così abbiamo la scusa per non pagarvi).
Nonostante ci sforziamo di spiegare il nostro ruolo nel mondo, anche in questo blog, c’è ancora grande confusione su cosa faccia il copywriter. Fino a qualche anno fa nessuno sapeva cosa diavolo fossimo (tra cui le nostre madri che ancora oggi mantengono la loro posizione in questa categoria), adesso invece si tende troppo spesso a confondere il copywriter col webwriter, ma si tratta di due specie che sono nate, cresciute e allevate in contesti diversi, almeno allo stato attuale.
Alcuni, volendo a tutti i costi darci una definizione, si sono spinti verso soluzioni totalmente deliranti, come in questo spassosissimo articolo, che vi invito a leggere.
Bene o male, tutti coloro che hanno o hanno avuto a che fare con un copy, negli anni si sono formati una loro personalissima opinione… Aiutaci anche tu a capire, secondo te cosa fa il copywriter?
Tra i grandi copy romantici, anche Giacomo Leopardi si arrangiava riciclandosi come animatrice di villaggi. Nonostante il suo pessimismo cosmico, pare riscuotesse molto successo tra i turisti.