Dopo la leggendaria intervista ad Alfredo Accatino, abbiamo oggi l’incommensurabile onore di ospitare su queste colonne Lele Panzeri (ritratto qui a fianco nelle vesti di Padre Boifava), socio e direttore creativo de Le Balene, nonché fresco autore, per i tipi digitali di Blonk, della sua seconda fatica letteraria intitolata “Il fantastico viaggio di Ubu”.
___
Quando le ho proposto questa intervista ha specificato testualmente “ACCETTO L’INTERVISTA PURCHÉ SIA LUNGA, NOIOSA E BANALE, E NON CONTENGA LA PAROLA WEB”: il fatto che citando la domanda io abbia effettivamente infranto l’ultimo punto costituirà un problema insormontabile?
Sì.
Di solito scrivere un libro è il grande sogno nel cassetto di ogni copywriter. Lei però è un art director: c’è forse una sfida in atto con Lorenzo Marini?
Sì.
Gli anni dello “spleen” evocati nel libro corrispondono in larga misura al secondo governo Prodi: solo una coincidenza?
Sì.
Perché Ubu si chiama Ubu? E come si chiamerebbe Ubu se non si chiamasse Ubu?
Sì.
Una barca è probabilmente l’unico posto dove fare una cazzata spesso è un’operazione necessaria, se non indispensabile. Cosa ci insegna tutto ciò?
Sì.
Nella seconda parte del libro cita il Sapitore Universale tra i suoi strumenti di bordo promettendo di spiegare in seguito di cosa si tratta. Poi però non lo fa, provocando nel lettore un misto di rabbia, frustrazione e desolazione paragonabile a ciò che si proverebbe se l’Italia perdesse la finale dei mondiali con la Grecia per colpa di un rigore sbagliato da Matteo Renzi. Insomma, cos’è il Sapitore Universale e a cosa serve?
Sì.
Lei è noto prima di tutto come art director, eppure ha firmato alcuni titoli memorabili. È una conferma implicita della superiorità antropologica degli art sui copy, motivo per cui entro pochi anni i primi inizieranno a cibarsi delle carcasse dei secondi fino a ridurli alla totale estinzione?
Sì.
Si può dire che un tempo si diventava pubblicitari per caso, mentre oggi si diventa pubblicitari per sbaglio?
Sì.
Lei è celebre e ammirato anche per via della sua folta barba. Ha mai provato invidia per Michelangelo Tagliaferri?
Sì.
Per concludere, si dia una risposta e poi si faccia una domanda.
RISPOSTA: Sì.
DOMANDA: Panzeri, ci parli con franchezza che qui siamo tutti sgamati e se dice una cazzata la becchiamo subito, cosa che farebbe precipitare a zero la stima che riponiamo in lei. Tenga anche conto del fatto che molte persone che frequentano questo blog sono giovani e disoccupati mentre lei, a quanto ci risulta, è vecchio e occupatissimo. Consideri anche il fatto che i nostri sodali potrebbero perfino credere alle sue parole (quali esse siano) e modificare radicalmente la propria prospettiva di vita seguendo i suoi consigli. Sappiamo che nelle agenzie che ha frequentato, fondato, coltivato e distrutto lei ha contribuito notevolmente ad allevare decine, se non centinaia di giovani creativi che oggi sono ai posti di comando nelle grandi multinazionali della comunicazione e che essi percepiscono stipendi e bonus incredibili coi quali potrebbero facilmente acquisire la sua attuale struttura e darle fuoco per il puro gusto di farlo. Siamo inoltre consapevoli del fatto che lei, non pago dei suoi numerosi successi nel campo della comunicazione ha voluto intraprendere, ultimamente, la carriera di scrittore, senza peraltro accorgersi che le sue opere sono costellate di errori di grammatica, di sintassi, di punteggiatura e di stampa, quindi le chiediamo cortesemente di non fare il fenomeno come al solito spinto dalla sua irrefrenabile ambizione di gareggiare con Lorenzo Marini e Annamaria Testa a chi è più narcisista ed egocentrico.
Ciò detto, ecco la domanda:
Pensa che le secrezioni vaginali possano essere efficaci contro la formazione di ruggine nei materiali ferrosi?
___
Insomma, non resta altro che acquistare l’ebook in massa augurandoci che i copiosi proventi delle vendite invoglino Lele Panzeri a mettere mano al seguito, svelando finalmente l’origine, la funzione e i prodigiosi benefici del Sapitore Universale.
