Quasi un anno fa esatto ho conosciuto Tiragraffi, un magazine che parlava degli argomenti che mi interessavano, del mio lavoro, la comunicazione e la pubblicità, ma anche di arte, di architettura, di mostre e corsi interessanti per chi ha fatto della propria creatività, in qualsiasi ambito, un lavoro. A proposito, a cadenza regolare pubblica anche una sezione apposita di annunci di lavoro.
Tiragraffi e in particolare Valentina Cinelli, la sua creatrice, mi hanno aiutato a far conoscere il mio blog che era appena nato, ospitando alcuni miei articoli (ok, lo so che questo non piace a Google, ma per una volta abbiamo chiuso uno, due o tre occhi). Tutto questo mi ha dato fiducia e col tempo -un bel po’ di tempo- finalmente ho iniziato a scrivere i miei articoli e ad affilare gli artigli anch’io.
Grazie a Tiragraffi ho potuto raccontare il mio punto di vista su alcuni aspetti del mio lavoro, come nell’articolo Copywriter geneticamente modificati. Ho consigliato corsi professionali che mi sono stati estremamente utili, come lo Yummywriting di Pennamontata, e ho potuto anche sbizzarrire la mia vena ironica con recensioni graffianti su nuovi spot in tv, come quello su Ferrarelle: liscia, gassata o Gassman? e sui sughi Althea, Rebus: Amore e sughi. Chiave (6,2,6).
Per chi scrive per lavoro o per passione, per chi vuole esprimersi e vuole fare un’ottima esperienza come guest blogger, su un magazine veramente ricco di contenuti e stimoli, Tiragraffi è la palestra migliore. Sarebbe un peccato che questa tavolozza di colori, di creatività e di informazioni preziose, chiudesse.
Insomma, seguite Tiragraffi, diffondetelo su twitter con l’hashtag #ioLeggoTiragraffi e fatelo conoscere. E se volete mettervi alla prova, potete proporvi come guest blogger e dare anche voi il vostro graffio. Sarà sicuramente apprezzato.
